sabato 26 settembre 2009

Soliloquio

Soliloquio…
Con il mio essere confuso e meravigliosamente senza confini…
Con le cime degli alberi
Che con il lieve soffio del vento
Forse cercano di comunicare…
Soliloquio
In tranquillo benessere
In tranquilla e richiesta solitudine…
Soliloquio
Per le canne di bambù
Che da qualche parte mosse dall’aria
Vibrano e suonano per orecchie lontane
Che immaginano l’ascolto…
Per tutte le monete che abbiamo messo in comune
Per condividerne la vincita…
Perché se vinciamo davvero
Abbiamo solo due possibilità…
O il concretizzarsi di un sogno
O la triste fedeltà alla realtà !
Soliloquio
Silente ed intimo
Meraviglioso in quanto tale…
La tua flebile voce rimbomba
Nell’assurdo silenzio delle mie mura
Piene di segni
Tirati a casaccio
Di righe dipinte di sfogo
Di asimmetria fedele alla precisione…
Perché la coerenza appartiene ad un altro emisfero !


5 commenti:

monteamaro ha detto...

Stupendo soliloquio,
vien voglia di guardare in alto, e cogliere il movimento lieve di rami e foglie, e cercar di carpire il mormorio di parole segrete, che solo il silenzio di un soliloquio, ci può regalare, e fermare le orecchie in ascolto, a sentire un fruscio di canne lontane.
Bellissimo!!

lartedinadia ha detto...

Sei grande Paola, bellissima poesia velata di dolce melanconia: faccio fatica a riconoscervi la Paola scanzonata, ironica e teatrale di domenica scorsa.

Ciaoooooooooooooooo
Nadia

Anonimo ha detto...

quel cordone di uccelli
ininterrotto che ci lasciava
nel livido malaugurante tramonto
a milioni sopra l'orizzonte
imboccando il fiume dell'essere
muto e lontano nell'ancestrale
ritorno.Siamo noi
uno sciame di cuori pulsanti
di battiti d'ali
lasciati in retroguardia.
Migra anche il fiume
la foce inpantanata s'inabissa
e piangono i Giganti

Anonimo ha detto...

affondiamo nella nostra materia
e rschiamo la nostra indigestione

Anonimo ha detto...

Il viaggio è necessario.
Gli estremi ,partenza e arrivo
sempre presenti.
L'arrico non sempre
come ritorno.
La lontananza ,il centro.