sabato 13 settembre 2008

notte


Ho perso un’altra notte
Tra le pieghe immobili dell’insonnia
Notte bagnata di umori statici e dolenti…
Ho perso un’altra notte
Tra aspettative fragili
Realtà visionarie
E incubi di non ritorno.
L’infatuazione narcisistica di me stessa
Lascia il posto
Alla misera constatazione dei fatti
Che succedono e si succedono
Incuranti di promesse e coscienza.
Un’altra notte…
E poi un altro giorno.
E poi il destino e la volontà
Su tutte le inutili parole.
Un’atra notte….già !
E lo specchio che parla
Il telefono che suona
Le parole che tacciono
Le mani che cercano
Il disordine cresce
La calma è lontana
E mio figlio nel frattempo cresce !

1 commento:

Anonimo ha detto...

........integrazione al vocabolario "bene - stella / stella - bene " ......e mi 6 più decifrabile, più appiccicata alla pelle come la sabbia della spiaggia
.......non voglio sentirmi un impegno obbligato alle tue parole/confessioni .... vorrei essere due orecchie piazzate ai lati di un cervello che tu riconosci come tale....magari non si vede da fuori....ma dentro, giuro, c'è ad intermittenza anche un cuore.....