giovedì 29 novembre 2007

Assoluzione

I solchi che portano agli occhi
Sono solo la beffa visibile
Di ciò che il cuore ha intessuto per anni
Le ragnatele della pena
Le mille pressioni possibili
Scelte e strategie non sempre chiare…
I sorrisi per dimostrare
E le unghie nella carne
Per non dimenticare…
Una ad una si contano le rughe che distinguono
E i raggi che la vita sottolinea
Scrivono una storia che non può essere raccontata a parole…
Immaginando commossa
Quello che avrebbe potuto essere e non è stato
Chiedo l’assoluzione
Verso chi sono adesso…

1 commento:

Anonimo ha detto...

Cara poetessa per come prospetti tu la cosa le rughe risultano essere la leggera scrittura della nostra vita e allora......perchè rinunciarvi!!!! La ucciuno le trova meravigliose soprattutto quelle di Pierre Guru che la commuove sempre con le sue poesie!!!